Sistemi frenanti per moto: migliori prodotti di Novembre 2024, prezzi, recensioni

Il sistema frenante è quella parte che ci permette di rallentare o fermare la nostra moto ogni volta che occorre farlo. Ma andiamo a scoprire in questo articolo che cosa è questo sistema frenante.

Impianto frenante

L’impianto frenante è composto da tre elementi fondamentali: la pompa del freno, la pinza e il disco del freno. Ad ognuno di questi tre elementi viene associato un elemento fondamentale per la frenata. Stiamo parlando della leva che permette di agire sulla pompa idraulica che, a sua volta, spinge il liquido verso i pistoncini presenti nella pinza attraverso i tubi freno. I pistoncini, spingeranno a loro volta le guarnizioni di attrito, che vanno a “mordere” i dischi freno, permettendo al mezzo di rallentare il proprio moto. Vediamo adesso nel dettaglio le singole parti che costituiscono il sistema frenante.

Pompa del freno

Le pompe del freno si suddividono in assiali o radiali:

  • Le prime, sono quelle che hanno l’asse del pistoncino parallelo a quello del semi-manubrio e della manopola del gas;
  • Le seconde, sono quelle che hanno l’asse della pompa disposta radicalmente al semi-manubrio, e quindi a 90° rispetto alla configurazione precedente. Sono molto compatte e molto efficienti.

Liquido freni

La pressione che viene esercitata sulla leva del freno, viene di conseguenza trasmessa dalla pompa idraulica alla pinza, attraverso un liquido, creato per sopportare elevate pressioni. Questo liquido viene spesso chiamato olio, esso è caratterizzato da un basso coefficiente di comprimibilità ed è molto resistente alle elevate temperature. Il liquido dei freni viene classificato in base al “DOT”, cioè l’indice che consente di conoscere il liquido freni con punto di ebollizione più elevato.

Pinze del freno

Le pinze del freno si dividono in: pinze ad attacco fisso o radiale. La differenza tra queste due pinze sta nella posizione delle viti di fissaggio. Le pinze radiali sono dotate di attacchi posizionati nel senso del raggio del disco. Questo tipo di attacco consente di avere un fissaggio rigido della pinza, garantendo un corretto posizionamento della pastiglia, grazie ad un basso coefficiente di deformazione della pinza. Quindi, oltre ad avere una migliore frenata, questo moderno sistema assicura un minore ed uniforme consumo delle due pastiglie.

Pastiglie

Eccoci a una parte molto importante, ovvero le pastiglie. Esse sono poste all’interno della pinza, che va a mordere il disco rallentando il rotolamento della ruota. Le pastiglie sono realizzate in materiali pregiati e non tossici quali:

  • rame,
  • ottone,
  • acciaio misto a resine,
  • fibre di Kevlar.

Le pastiglie “sinterizzate”, sono le più utilizzate nel mondo delle moto e nascono dall’unione di polveri a base metallica e rame, che vengono poi lavorate ad un’altissima pressione ed elevate temperature. Questo procedimento garantisce un migliore attrito sia alle basse che alle altissime temperature ed un minore consumo della guarnizione stessa.

Disco del freno

Infine, siamo arrivati alla parte fondamentale, l’ultimo componente dell’impianto che è il disco del freno. Si tratta di un disco d’acciaio collegato saldamente alla ruota. Solitamente, le dimensioni del disco installato sulla ruota anteriore, è maggiore rispetto a quella del disco posteriore, perché in frenata il peso della moto e del pilota sono spostati in avanti, perciò l’impianto frenante anteriore è soggetto ad una fortissima sollecitazione. Ma dischi del freno ne esistono diverse  tipologie. Il più diffuso e conosciuto è il disco del freno integrale, ovvero viene installato saldamente al mozzo della ruota. Di solito, a questo tipo di disco, viene associata una pinza a doppio effetto, con quattro pistoncini opposti tra loro.

Ma un tipo di disco freno adatto all’utilizzo sportivo, che si può trovare spesso nelle moto racing, è il disco flottante, caratterizzato da una “fascia frenante” che si muove in maniera radiale rispetto al mozzo dove comunque è ancorato il disco. A questo tipo di disco viene in genere associata una pinza flottante a doppio pistoncino. Il vantaggio che offre questo disco flottante, rispetto al disco integrale, è quello di riallineare costantemente la guarnizione di attrito con la fascia frenante del disco, aumentando così le performance di frenata e la stabilità del mezzo. Durante il corso degli anni i dischi del freno hanno avuto vari cambianti, agli albori erano solo dei semplici dischi in ghisa senza fori per permetterne la ventilazione. Ma, fortunatamente, oggigiorno ci ritroviamo con dischi in leghe d’acciaio, caratterizzati spesso da fasce frenanti separate e saldate a raggiera, soluzione che garantisce un migliore apporto di aria fredda all’interno migliorando lo scambio termico. Ma nel mondo del racing, i più diffusi sono i dischi freno in carbonio, sui quali agiscono necessariamente delle guarnizioni d’attrito anch’esse in carbonio.

Conclusioni

Dopo aver analizzato tutte le parti che interessano l’impianto frenante, saremo in grado di valutare come intervenire sull’impianto. Si dovrà sempre mantenere la piena efficienza del sistema frenante. Interventi molto pesanti si consigliano solo se si fa del racing, altrimenti basta migliorare e assicura la  funzionalità. In pista si sconsiglia di guidare con l’impianto frenante di serie, perché dura pochi giri prima di essere completamente inutilizzabile e non frenare più.

Appassionata della lettura e dell’arte. Amante della scrittura. Scrivo dai periodi delle medie, ma dopo il liceo ho iniziato a perfezionarmi. Ho collaborato con qualche casa editrice, due pubblicazioni certificate e molte altre in self.  Da sempre ho creduto nella passione per la scrittura degli articoli, mi piace tutto ciò che ruota attorno alla tecnologia, alle moto e alla musica. Sono felice di poter scrivere articoli su questi temi.

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