Una volta che finalmente saremo riusciti a entrare nel mondo della motocicletta, dopo aver conseguito la patente A, al di là di quale categoria si è ottenuto, che sia la A1 per le 125, A2 o A3, sicuramente potremo guidare una moto. Ma quale? Non è semplice decidere che tipologia di moto acquistare e guidare. Anche se in realtà non esiste una moto del tutto perfetta o, più nel dettaglio, potremmo anche cambiare moto nel corso degli anni. Rimane però il fatto che, per chi ha intenzione di avviare una carriera motociclistica, ci sono comunque una serie di accortezze che potrebbero aiutare.
Sicuramente la prima cosa importante è che la moto dovrà piacerci. Sicuramente dobbiamo lasciare perdere quelle moto studiate nel dettaglio, meglio optare per il modello che più ci aggrada e poi andare in direzione di quella strada, troveremo la moto che fa per noi.
Dopo aver capito che cosa non ci andrà ad interessare, per poter restringere ancora di più quello che è il campo di ricerca, il primo consiglio è quello di pensare a quale sarà il vero utilizzo che andremo a fare della moto. Quindi, se dovessimo acquistare un modello sportivo ma passeremo gran parte del tempo in città, allora, in tal caso, sarà un acquisto sbagliato. Mentre, una moto con i semi-manubri sarà il modello perfetto per percorrere tutte le strade di montagna che saranno tutte curve e andare anche in pista. Ci sono anche molte moto che possono essere utilizzate per diversi compiti:
- le maxi enduro o anche enduro di media cilindrata di oggi, sono tra i modelli che risultano più venduti. Su strada sono ottimi ma, a volte, potrebbero diventare veloci come delle saette grazie alle loro componenti meccaniche sofisticate e alla presenza di pacchetti elettronici completi. Sono adatte anche per fondi sterrati, basta che non ci si lasci intimorire dal peso notevole.
Il secondo criterio per riuscire a scegliere la prima moto potrebbe essere il numero di cilindri del motore. Viene detto che questo è un parametro che va molto a influenzare la guida di una moto ed effettivamente è vero:
- la differenza tra decidere di guidare una monocilindrica e una moto che presenti 4 cilindri è moltissima.
Per capire meglio cosa si intende, potremo dire che tutte le moto a uno e due cilindri presentano una guida più “nervosa”, ma che sarà anche emozionante, questo è dovuto al fatto che la potenza è da subito in gran quantità. Le moto che invece saranno a tre e quattro cilindri avranno un’erogazione più morbida, quindi vibrano meno e sono più immediate da riuscire a imparare a guidare, questo è dovuto per via del minor freno motore. Per cui, la scelta è solo tua ma dovete fare attenzione, dato che scegliere il tipo di frazionamento del motore, quindi il numero di cilindri, va a ridurre drasticamente il campo di moto disponibili.
Un altro punto fondamentale riguarda il peso della moto, perché è corretto scegliere un modello che ci piaccia, ma dovete sempre controllare quanto pesa. Sembra un dato banale, ma è importante e viene riportato sulla scheda tecnica. Per orientarci meglio, possiamo dire che sarà giusto al massimo 200 kg. Con il tempo, quando avremo una maggiore praticità di guida ci potremmo permettere di guidare in scioltezza anche delle moto da 400 e passa chili, ma all’inizio il peso è solo un ostacolo, questo vale principalmente nelle manovre che saranno a bassa velocità, che sono tipiche della guida in città. Per cui, sono consigliatissime:
- per le patenti A2 le moto di 300/400 cc. Questo perché esse sono leggere, hanno dei motori pimpanti e saranno anche divertenti da guidare.
Un altro parametro che non dovremo dimenticare e che sarà da tenere sott’occhio riguarda l’altezza. Quella generale di una moto dà un’idea del baricentro. Più sarà basso, infatti, più la moto sarà molto più intuitiva da guidare. Così come è anche importante l’altezza della sella:
- diventa fondamentale riuscire a poter appoggiare sempre i piedi a terra, almeno all’inizio.
Altra parentesi va aperta per quanto concerne le dotazioni:
- le leve di frizione e il freno anteriore che saranno regolabili nella distanza sono per noi importantissimi, soprattutto per chi non ha dita molto lunghe.
Infine, prestate attenzione se comprate un usato, scegliete una moto con ABS, che oramai è obbligatorio dal 2017 su tutte le moto oltre i 125 cc. Perché a differenza di quanto si sente dire, i sistemi ABS, soprattutto quelli moderni, sono degli ottimi compagni di viaggio, questi diventano utili sugli imprevedibili asfalti urbani. Perché in tal caso fare una frenata più decisa ma senza ABS potrebbe essere fatale.
Esiste una regola che viene spesso presa in considerazione per quanto riguarda la scelta della prima moto, ovvero, che è sempre meglio prenderne una usata, un po’ come per le auto, perché se si è alle prime armi e, facendo corna, si dovesse cadere sarà meglio rigare una moto usata che una nuova di zecca!
Capita tantissimo di ritrovarsi di fronte ad annunci di moto usate, che sembreranno interessanti, ma potrebbero anche essere delle fregature. E, come posso capirlo? Molto facile, basta vederla di persona. Portatevi qualcuno esperto o fidato, così da sapere che cosa controllare, anche se sono molto indicative:
- lo stato della trasmissione, quindi la catena, la corona e il pignone,
- l’impianto frenante,
- degli eventuali segni di caduta sulla carena o su delle altre parti meccaniche come la forcella, forcellone, l’estremità del manubrio e carter,
- l’usura delle gomme.
Questi sono utili indizi che spesso, nelle foto, non si vedono ma che diverranno essenziali per poter distinguere un buon affare da quella che sarà una fregatura.
Anche se avremo fatto i dovuti conti al fine di scegliere meglio quale sia il modello che fa per noi, sicuramente questo non basterà mai. Ma perché? Presto detto, al costo di acquisto della moto, dovremo anche aggiungere quasi sicuramente altri 1.000 euro di costi accessori. Sono tutti i costi che vanno a comprendere:
- l’assicurazione, potremo optare per quelle online che sono le più economiche,
- il passaggio di proprietà, che costa circa 100 euro,
- l’abbigliamento tecnico. E proprio per quanto riguarda tale ambito è meglio che non si vada al risparmio, sempre meglio spendere 100 euro in più per un casco non è buttare i soldi, deve essere una qualità migliore chiaramente. La stessa cosa vale anche per la giacca, i pantaloni, gli stivali, i guanti, il para-schiena.
La storia della motocicletta, che al giorno di oggi viene chiamata moto o scooter, inizia nel lontano 1869, anno in cui un famoso ingegnere meccanico, dal nome di Louis-Guillame Perreaux, depositò il primo brevetto del suo veicolo a due ruote, che risultà funzionante a vapore. Nel produrre il mezzo di trasporto, tale ingegnere francese si ispirò a un progetto realizzato da due francesi non pochi anni prima, stiamo parlando della bicicletta dei fratelli Michaux. Infatti il velocipede che era “destinato a percorrere distanze immense senza affaticarsi senza un volano d’inerzia”, che fu chiamato Vélocipede à Grande Vitesse, veniva strutturato proprio similmente a una bicicletta, con una aggiunta di un motore elettrico. Per cui, possiamo affermare che Louis-Guillame Perreaux è stato il primo che brevettò una motocicletta. Quindi, dal 26 dicembre 1868, è questa la data che sancisce il primo vero brevetto di Perreaux, al 1872, l’ingegnere francese fece dei miglioramenti del suo velocipede, che però non ebbe mai il successo sperato. Ma, il progetto che ha preso piede e che ad oggi viene considerato come il primo modello di vera motocicletta è quello di due tedeschi, Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach, che il 29 agosto del 1885 brevettarono il piccolo motore che fu realizzato nell’officina di Daimler che ricavò presso la propria abitazione a Stoccarda e il 10 novembre, sempre nello stesso anno, presentarono la loro motocicletta, la Reitrad.
Il motore che fu utilizzato, che poi fu anche perfezionato dai due soci, fu il motore a quattro tempi e venne brevettato da Nikolas August Otto. Anche se non avevano un bel rapporto con Otto, cercarono di trasformare il motore, il risultato fu un propulsore miniaturizzato che era capace di 0,25 CV e con delle prestazioni migliori rispetto al modello di partenza.
Il motociclismo sappiamo che è diventato uno sport molto amato e viene seguito da uomini e donne di tutte le età, infatti sono davvero tante le persone che vanno in moto nel proprio tempo libero, che sia a livello amatoriale o professionale. Basti anche pensare alla Moto Gp e a tutte le categorie dove è possibile gareggiare. Nel nostro paese la moto è quasi una legge! La bellezza della velocità, la sensazione di avere il vento sul volto, la possibilità di andare a visitare luoghi meravigliosi, sono solo pochi dei tanti motivi per cui si diverrà degli amanti delle due ruote. Ma, come saprete, per ogni attività sportiva e motoria qualsiasi, il fattore sicurezza è sempre importante, tanto che deve stare in cima alla lista di quelle che sono priorità, infatti è fondamentale scegliere un casco sicuro, che sia prettamente di qualità e che sia anche adatto alle nostre caratteristiche fisiche.
Indicare quale sia il casco migliore sul mercato diviene azzardato, infatti, prima di ogni cosa ci sono delle tipologie diverse di moto esistenti che necessitano di un casco adatto e appropriato. Quindi, per intendersi, sappiate che un casco da motocross non è adatto ad una moto da strada. Ma ci sono delle caratteristiche che tutti i caschi dovrebbero avere per poter essere ritenuti del tutto sicuri e adatti per la circolazione, facciamo riferimento soprattutto ad elementi quali:
- la ventilazione,
- l’imbottitura,
- la visiera,
- la calotta,
- il peso,
- la chiusura.
A seconda di quella che è la tipologia di moto in nostro possesso ci sarà un modello di casco adatto appositamente. Perché, come vi vorremo ricordare, la prima cosa che si deve valutare per quanto riguarda l’acquisto di un casco è il tipo di moto su cui andremo ad utilizzarlo. La prima suddivisione che si dovrà fare per una giusta classifica delle diverse tipologie di casco è quella tra i vari modelli jet, integrali e modulari.
La moto enduro, è quella moto che sicuramente fa parte di un mondo del tutto diverso rispetto a quello che riguarda le normali moto da strada. Proprio per tale motivo è necessario sapere le giuste informazioni prima di andare a guidarne una. Le caratteristiche importanti di una moto enduro sono:
- gli ammortizzatori lunghi,
- i battistrada dei pneumatici che sono ruvidi molto di più rispetto a quelli delle moto che sono da strada.
La definizione della moto enduro, viene da endurance che in inglese vuol dire resistenza e duro dallo spagnolo, quindi va a richiamare l’affidabilità che tali moto devono dare su tutti i terreni accidentati e anche per le lunghe distanze, soprattutto se vengono paragonate alle normali moto da strada. Di solito tali tipologie di moto vengono impiegate anche per delle gare che si svolgono su delle strade come le mulattiere o sterrate, anche nel caso di condizioni meteo avverse, infatti in tali condizioni i piloti, sono messi a dura prova, dovranno dimostrare molta abilità di guida e delle capacità di gestione del mezzo, anche con condizioni sfavorevoli.
Le caratteristiche di una moto enduro sono sicuramente il risultato di un’evoluzione storica. Infatti, molto tempo fa, una semplice moto da strada diventava oggetto di trasformazioni e di molti adattamenti che ne consentissero l’uso su strade scoscese. Il modello di moto venne detto Scrampler. La svolta, però, è avvenuto non tantissimo tempo fa, ma nel 1975, quando essa fu realizzata e commercializzata come Yamaha XT 500, e proprio nel 1977 nacque il termine Enduro.
Sappiamo che l’abbigliamento tecnico per le moto è molto importante, questo soprattutto per avere delle comodità e dei maggiori comfort quando si guida la moto in città o anche per effettuare dei viaggi lunghi. A tal scopo ci sono tante ditte che dispongono tanti accessori utili e indispensabili. Tutti gli accessori si suddividono per quanto riguarda la funzione che svolgeranno, quindi ci sono:
- indumenti per guidatore e per passeggero, che consentiranno il viaggio sicuro in tutte le stagioni, quindi sono giacche, pantaloni, guanti, maglie, stivali, tute, intimo, caschi e tutte le protezioni per una totale incolumità dei viaggiatori.
Sicuramente i guanti sono un dettaglio del tutto importante e per niente marginale, questo quando si decide di acquistare una moto. Sul mercato ce ne sono numerosi e di tante tipologie. Basta sottolineare, che pure tutti quelli che possiedono delle notevoli caratteristiche, o che apparterranno ad una nota firma, potranno lo stesso trovarsi ad un buon prezzo. Si va da:
- guanti che vengono studiati proprio per poter affrontare stagione invernale a quelli che sono specifici e che sono realizzati per la stagione estiva;
- guanti con le protezioni da cross;
- guanti per la semplice passeggiata in moto.
- I guanti dovranno essere resistenti e calzare perfettamente.
La parola sicuro per andare in moto equivale alle protezioni che sono omologate nei punti di maggiore esposizione e quindi a rischio come:
- le spalle,
- i gomiti,
- la colonna vertebrale,
- le ginocchia,
- le nocche delle dita,
- le caviglie.
Quindi, sicuro, vuol dire anche scegliere dei materiali che siano di alta qualità e che siano resistenti allo sfregamento, all’usura e soprattutto alle condizioni atmosferiche. Quindi, un materiale ottimo e che apporta vantaggi è la pelle. Perché la pelle ha una notevole resistenza allo sfregamento e soprattutto all’usura, ma deve essere trattata con cura e non va a garantire impermeabilità a pioggia e freddo. Come alternativa, i tessuti moderni come la cordura sono quelli che garantiscono un livello di sicurezza molto elevato, anche in fatto di traspirabilità e impermeabilità.
Gli indumenti necessari per andare in moto sono:
- Giubbotto, pantaloni e tuta: devono avere una vestibilità, confort e visibilità importanti, assieme alle protezioni, sono tutti elementi fondamentali per poter agevolare la guida e per renderla più sicura possibile.
- Calzature: a seconda di quale sarà l’utilizzo si potranno scegliere stivali o scarpe.
- Guanti: non servono solamente per riparare dal freddo ma servono principalmente per proteggerci in caso di una caduta, sia in estate che in inverno.
- Intimo: non è affatto un dettaglio, l’intimo tecnico ci consente di mantenere stabile la temperatura del corpo, questo sia in caso di freddo che di caldo, rendendo molto più confortevole il viaggio.
- Para-schiena: resta un “accessorio” importante al fine di limitare i danni alla colonna vertebrale. Visto che potrà ridurre il rischio di lesioni gravi quasi fino al 40%. Il para-schiena, inoltre, esiste di diversi livelli di protezione e anche di dimensioni, come la protezione per la fascia lombare, la fascia centrale della schiena o integrale e potrà anche essere integrato alla giacca da moto.
- Airbag: l’airbag è la classica evoluzione tecnica molto più interessante in tema di sicurezza questo perché va a consentire una protezione all’urto del tutto superiore sia per il fattore di resistenza che per ampiezza dell’area protetta. Ci sono diversi modelli, come quelli ad innesco meccanico, con un cavo, o con innesco elettronico. Di solito è sotto forma di gilet ma in alcuni casi di abbigliamento tecnico si potrà avere anche un sistema airbag integrato alla giacca.
- Casco: potrà essere integrale, modulare o jet, questa è una scelta dettata da diversi fattori, ma la qualità del casco dovrà rimanere una condizione necessaria. Sicuramente è un equipaggiamento importante e necessario per la sicurezza in moto.